Il cloruro di polivinile, più comunemente noto come PVC, è una delle materie plastiche più diffuse nel mondo. La sua scoperta risale addirittura al 1872, anche se la produzione industriale vera e propria iniziò nel 1936. Per produrre il PVC vengono utilizzate due materie prime naturali: l'etilene (derivato dal petrolio), nella misura del 43% ed il cloro (derivato dal sale comune) per il restante 57%. L'utilizzo di cloro comporta un risparmio delle risorse naturali scarsamente rinnovabili, in quanto richiede il 50% in meno di petrolio. Il cloro infatti si ricava dalla scissione elettrolitica del cloruro di sodio, le cui riserve sul pianeta sono praticamente illimitate.
Risorsa | Miliardi di tonnellate |
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Salgemma | 1.000.000 |
Salgemma + Sale Marino | 37.000.000 |
Carbone Fossile | 528 |
Petrolio | 120 |
Il cloro presente nella struttura molecolare del PVC è all'origine delle sue caratteristiche chimico-fisiche, compresa la sua capacità di interagire con numerose sostanze e additivi e dar luogo a prodotti capaci di coprire un'ampia gamma di applicazioni. Con oltre 50 anni di commercializzazione alle spalle, il PVC è oggi un prodotto di massa in continuo sviluppo tecnologico, di grande importanza per la produzione di beni di consumo. Questa presenza diffusa e accettata non deve sorprendere. Il PVC è infatti una delle resine termoplastiche più versatili del mondo, con una gamma di impieghi notevolmente più ampia rispetto a qualsiasi altro materiale plastico. É però importante affermare un concetto: la diffusione del PVC è tale e tale è il contributo che il PVC ha dato e continua a dare a settori vitali per la società, che occorre riflettere seriamente sulla fattibilità e sull'opportunità della sua sostituzione, un tentativo apparso troppo spesso irrinunciabile a molti.
Settori di applicazione
I prodotti Airplast sono indicati per qualsiasi applicazione moderna. Case private, uffici, camere d'albergo, negozi, centri commerciali, bar, pizzerie e ristoranti, impianti sportivi, palestre, musei, chiese, biblioteche, teatri, cinema offrono oltre al comfort ambientale, un comfort alla vista, perché sono privi di tutti quegli inestetismi che aggravano i prodotti fatti di acciaio o alluminio. Il PVC risulta infatti esteticamente bello da vedere e, qualora sul prodotto siano presenti tracce di impurità, i prodotti Airplast in PVC possono essere puliti semplicemente con acqua e sapone, oppure possono essere messi in lavastoviglie poiché la temperatura di esercizio arriva fino a 70°C.
Settori in cui i prodotti Airplast si pongono invece come valida soluzione sono:
- settore medicale
- settore navale
- settore alimentare
- settore chimico
Ed inoltre:
- piscine
- camere bianche
PVC e condensa
Il profilo in PVC, per sue caratteristiche fisiche, non produce condensa, contrariamente a quanto succede con il profilo in alluminio. Vediamo le conseguenze, la formazione e le condizioni del fenomeno condensa. Installando un prodotto in PVC non si corre alcun rischio in termini di formazione di condensa.
Condensa-Conseguenze:
- estetiche: cambiamento nell'alluminio.
- materiali: macchie sui muri, muffe, distacco della carta da parati,
- diminuzione della capacità di isolamento della muratura.
- igieniche: presenza di batteri, funghi e quant'altro nella condensa.
Materiale | Conducibilità termica |
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PVC | 0.16 w/mk |
ARIA | 0.026 w/mk |
ACCIAIO | 50 w/mk |
ALLUMINIO | 2009 w/mk |
VETRO | 1.16 w/mk |
Condensa-Formazione
Per sua natura il profilo in PVC possiede ottime proprietà di isolamento termico:
il PVC è caratterizzato da una conducibilità termica molto ridotta.
Per sua natura il PVC ha un alto calore specifico, cioè la quantità di calore necessario ad aumentare di un grado la temperatura di un grammo di materiale. È uguale alla capacità termica o Cp.
Alluminio: 0,900 J
PVC: 2,100 J
L'atmosfera di cui siamo circondati è costituita da un miscuglio di aria secca e vapore acqueo. Quest'ultimo si forma in seguito all'evaporazione dell'acqua presente in natura: all'interno dell'abitazione rilevanti quantità di vapore acqueo vengono prodotte dalle piante, attività di cucina e dalla respirazione e traspirazione degli occupanti.
Attività | Vapore acqueo |
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Sonno / Attività legera | 30-60 |
Asciugatura del bucato | 50-200 |
Cucina | 600-1500 |
Doccia | 2600 |
Il vapore acqueo prodotto viene assorbito dall'aria in quantità dipendenti dalle condizioni ambientali determinandone un aumento del contenuto di umidità: la massima quantità di vapore che l'aria può assorbire è chiamata quantità di saturazione ed è una funzione crescente della temperatura (a parità di volume).
La valutazione del fenomeno della condensa comporta l'analisi delle seguenti grandezze caratteristiche: l'umidità assoluta (UA) rappresenta la quantità di vapore acqueo contenuto nell'unità di volume di aria (q/m3); l'umidità relativa (UR) rappresenta il rapporto tra umidità assoluta e la quantità di saturazione (%); la temperatura di rugiada è la temperatura limite al di sotto della quale l'aria umida, raffreddandosi, forma condensa. Al fine di conoscere la temperatura al di sotto della quale si formerà la condensa, è necessario rifarsi alle tabelle ed ai grafici raffiguranti l'equilibrio di stato acqua-vapore:
Nella figura si nota che l'aria con una temperatura di 20°C e con umidità relativa del 50% ha una temperatura di rugiada critica di 9,3°C (secondo la normativa DIN 4108 le condizioni di T= 20°C ed UR= 50% sono rappresentative e possono essere considerate come riferimento delle condizioni climatiche abitative invernali medie): possiamo quindi dedurre che il fenomeno della condensa si verifica dove vi fosse una temperatura superficiale minore di 9,3°C